MAZZINI GIANFRANCO SNC

Un laboratorio di gastronomia a pochi passi dal centro lungo una delle arterie più importanti della città tra palazzi storici e vicino al complesso di San Lorenzo con il Museo Archeologico o alla sua chiesa gemella di San Michele con la sua bellissima cripta. Questa è l’Enogastronomia Mazzini gestita da Achille e dalla sorella Patrizia.

In questa bottega della gastronomia vengono custodite e i testimoniate le conoscenze che in passato venivano tramandate di generazione in generazione, come una dote culturale, nelle famiglie del territorio: un tempo le madri lasciavano in dote alle figlie anche una buona conoscenza della cucina, molto pratica, e tutto questo è diventato bagaglio culturale da conservare e non disperdere.

L’artigiano non è più solo creatore ed esperto nel “saper fare”, ma si completa diventando custode e testimone di una cultura che viene “servita” al cliente con attenzione a non perdere una identità del territorio. Si tratta di informazioni, ricette, metodi di lavorazione, raccontati da Achille mentre vi serve al bancone, che nel tempo rischiano di scomparire sostituite anche da un cambiamento del gusto, a volte indotto, che vira sempre di più verso il “morbido” a discapito dei sapori e dei profumi più decisi e netti.

Salumi, formaggi, pasta fresca si rifanno alla storia gastronomica del territorio cremonese, la tradizione però si apre anche alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione per mantenere vivi e futuribili questi prodotti, il loro utilizzo e la loro lavorazione come può testimoniare la creazione del tortello al torrone. A questo punto la salvaguardia di una conoscenza della materia prima, della sua lavorazione può percorrere due strade; la prima è tramandare se stessa per non dimenticare, l’altra è evolversi per diventare prima novità e poi nuova tradizione.

Questi due percorsi sono paralleli e non si escludono l’uno con l’altro. Per gli artigiani dell’Enogastronomia Mazzini non esistono prodotti di nicchia o eccellenza, ma esiste un territorio da raccontare attraverso tutte quelle “cose” che si allevano e coltivano nello stesso perché lì, e solo lì, ci sono le condizioni favorevoli per farlo. A questo poi si aggiunge la sapienza dell’uomo che, lavorando i prodotti che ha a disposizione, crea i piatti della tradizione. Sembra facile da raccontare, ma ha più significato provare e chiedere, e quando alla base della scelta dei prodotti c’è la qualità si può partire dal passato per guardare al futuro.